OC E Perda Sonadora

Ci son per fortuna anche le buone nuove. Nel numero 146 della prestigiosa rivista di cultura e poesia #occitanie OC, il segretario Bruno Peiràs descrive e racconta il Cabudanne De Sos Poetas 2023 dopo averne seguito tutti gli incontri e le giornate. Dopo l’omaggio al poeta #francducros la rivista apre con l’articolo: “Cabudanne de sos poetas: abitar lo pais, abitar la poesia”. Mario Cubeddu, che ha avuto modo per primo di leggerlo, ha scritto un post che riportiamo quasi nella sua interezza:”Io non credo che si possa parlare di un avvenimento culturale con maggiore precisione e simpatia. Bruno Peiras parla di “università popolare”, scrive che “Seneghe è e rimane un luogo di poesia vissuta, di ispirazione e di passione per la Sardegna e la sua modernità culturale. Il Cabudanne è un festival che dimostra concretamente che la Sardegna, come noi stessi, appartiene al mondo: In quel senso è un festival autenticamente sardista e internazionalista. Riporto l’ultima parte dell’articolo nel testo occitano originale:“Anatz al Cabudanne. Anatz a Seneghe. Veiretz qu’es plan mai que tot ço que vos pòdi racontar. Sardenha es pas luenh. Sardenha es a posita. Abitare i paesi? Soi ieu, d’aquel pais, que ne tornèri abitat, cambiat coma d’un viatge vertadièr, un viarge que te fa bulegar non solamente al defòra mas al dintre, una mena d’aventura de l’arma. Una iniciacion. Quicom de bel, quicom de grand, quicom qu’es a portada de man, quicom qu’es la vida, tot simplament, o la poesia.Provo a fare una traduzione:“Andate al Cabudanne. Andate a Seneghe. Vedrete che è molto più di ciò che vi ho potuto raccontare. La Sardegna non è lontana. …Abitare i paesi? Sono io che, da quel paese, sono tornato cambiato come da un viaggio autentico, un viaggio che ti fa cambiare non solo all’esterno ma dentro, una avventura dell’anima. Una iniziazione. Qualcosa di bello, qualcosa di grande, qualcosa che è a portata di mano, qualcosa che è la vita o, semplicemente, la poesia.””Le parole di Bruno ci lusingano e siamo felici che tocchino un punto per noi centrale: quello di riuscire a trasmettere da diciannove anni come noi e la Sardegna i apparteniamo al mondo che viviamo quotidianamente senza muri ne confini. Ci lusinga essere raccontati come un festival “sardista e internazioanlista” e non possiamo che dire grazie a Bruno e la rivista OC, per noi, oggi, un regalo prezioso.

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